Mercedes-Benz - Källenius "chiama" Bruxelles (e Berlino): "Mettiamo in atto il rapporto Draghi"

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"Nel rapporto Draghi c'è un capitolo specifico sull'auto. Prima di Natale ho avuto una conversazione con lui al termine della quale ho pensato: perché non lo mettiamo in atto? In quel documento c'è già tutto quanto necessario per aumentare la competitività del settore". Lo ha dichiarato Ola Källenius, amministratore delegato dellaMercedes-Benz, nel corso della media call a margine dei risultati 2024, nella quale il costruttore tedesco ha annunciato un piano di riduzione dei costi del 10% e un massiccio lancio di nuovi prodotti per il triennio 2025-27.

Elezioni tedesche: "Votiamo per la crescita economica". L'osservazione del numero uno di Stoccarda è arrivata in risposta a una domanda sul rapporto con le istituzioni nazionali, con l'appuntamento di breve termine delle elezioni politiche tedesche che si terranno domenica prossima sullo sfondo. "Ai legislatori diciamo: leggete il rapporto Draghi e mettetelo in atto per generare crescita. la crescita ciò di cui abbiamo bisogno. Anche in Germania: per ogni nuova legge che viene proposta dovremmo chiederci se generi più crescita e competitività per le imprese. Se la risposta è sì, dobbiamo supportarla: il mondo produttivo non ha colore politico, ma vota per chi lavora per la crescita economica".

I tagli in Germania: "Saremo responsabili". Quello del dialogo con Berlino (e con le parti sociali) è del resto un nodo cruciale, alla luce del taglio annunciato dei costi: "Noi abbiamo investito 15-16 miliardi di euro nella ricerca e nella produzione in Germania: è difficile fare più di così", ha dichiarato Källenius. "Il piano di risparmi prevede sicuramente una riduzione della forza lavoro, anche in Germania e anche nell'indotto" ha puntualizzato il direttore finanziario Harald Wilhelm. "Oggi non possiamo quantificarlo, ma stiamo avendo un dialogo costruttivo con le rappresentanze dei lavoratori. Quello che possiamo garantire è che la ristrutturazione verrà attuata in maniera responsabile, come già in passato".

Il 2035: "Attenti ai moniti dei fornitori". Non sono mancate, naturalmente, le osservazioni sul fronte del 2035: "L'industria vuole parlare con Bruxelles", ha dichiarato Källenius. "Ora abbiamo a disposizione soltanto dieci anni prima del bando dei motori termici, e quindi dobbiamo chiederci a che punto siano l'infrastruttura di ricarica, il grado di accettazione del mercato per l'elettrico e la preparazione della rete dell'indotto, che rappresenta migliaia di aziende e milioni di lavoratori in tutta Europa: non possiamo trascurare i moniti della Clepa, che teme conseguenze devastanti dalla transizione".

Decarbonizzazione: l'auto "si è impegnata più di tutti". Il settore dell'auto, del resto, sottolinea Källenius (che dallo scorso dicembre è anche a capo dell'Acea), "è quello che ha investito più di tutti nella decarbonizzazione", quindi "se c'è uno stakeholder che ha a cuore la questione, quelli siamo noi". Ma se le condizioni per la transizione "non sono giuste, bisogna avere più flessibilità. Anche perché", ha sottolineato l'ad della Mercedes, altre regioni come la Cina e gli Usa non hanno i nostri stessi target sulla riduzione della CO2".

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