Normative - La Manovra 2025 è legge: ecco le sei novità per lauto
12/30/2024 03:41 AM
Dal 1 gennaio 2025, cambieranno le tasse sulle auto aziendali a uso promiscuo. Per calcolare l'imposta, non conterà più la quantità di emissioni inquinanti del veicolo, ma il tipo di alimentazione. I dipendenti - se riceveranno come benefit la vettura aziendale che possono usare anche nella propria vita privata - pagheranno più tasse di prima nel caso in cui il mezzo sia a benzina o diesel (ibride non ricaricabili incluse) e meno tasse nel caso in cui la macchina sia elettrica o ibrida plug-in. Per il calcolo del benefit nei nuovi contratti stipulati dal 1 gennaio 2025 (parliamo di criteri di determinazione dell'imponibile), le percentuali saranno del 10% con l'attribuzione di veicoli elettrici, del 20% per gli ibridi plug-in e del 50% nel restante delle auto. Le percentuali si applicheranno all'importo forfettario determinato tramite il costo chilometrico su base dati Aci (le note Tabelle), con percorrenza convenzionale annua di 15 mila km. L'Aniasa (Associazione autonoleggio) stima un aumento del 67% della tassazione per le ibride (non alla spina) e le termiche Euro 6. Viceversa, le auto aziendali elettriche abbattono i costi rientrando facilmente nella soglia di esenzione di fringe benefit.
I fringe benefit vengono confermati: nel triennio 2025/27, la soglia di esenzione fiscale resta di 1.000 euro per tutti, mentre sale a 2 mila euro per i lavoratori con figli a carico. I fringe benefit crescono per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 km.
Stanziati 400 milioni di euro divisi su due anni per il Fondo Automotive: 200 milioni per il 2026 e altrettanti per il 2027. Risorse - gestite dal ministero delle Imprese - non per i classici incentivi lato domanda (gli ecobonus, gli sconti statali sulle auto), ma a favore dell'industria, e quindi a tutela della competitività sul mercato interno e internazionale, con benefici teorici sui livelli occupazionali sia di chi produce sia dell'indotto. Lo strumento era stato varato nel 2022 per rilanciare il comparto grazie a una dotazione iniziale di 8,7 miliardi di euro, nel 2024 ridotta a 5,75 miliardi (750 milioni per il 2025 e un miliardo l'anno dal 2026 al 2030): a fine ottobre 2024, la decisione del governo di tagliare 4,6 miliardi di euro.
Nuovi fondi per finanziare la monumentale opera fino al 2032, con un incremento di 1,4 miliardi. Il costo complessivo sarà quindi di 13 miliardi, rispetto agli 11,6 miliardi della Manovra 2024.
Arriva una nuova convenzione tra ministero delle Infrastrutture e Anas con una concessione di 50 anni. Invece, è saltato l'incremento dell'1,8% per il 2025 dei pedaggi autostradali (emendamento al disegno legge inserito da qualche misteriosa manina).
La Manovra 2025 prevede - a carico di assicurazioni e banche - il posticipo di deduzioni fiscali per il 2025 e il 2026, recuperate a scaglioni fino al 2030. C'è inoltre un anticipo dell'imposta di bollo da parte delle assicurazioni. L'anticipo delle imposte differite di banche e assicurazioni per il 2025 e 2026 sarà di 3,5 miliardi di euro.