Stellantis - Grafite sintetica per le batterie Usa (e liberarsi della Cina)
11/12/2024 08:40 AM
Non c'è solo la sostenibilità a porre barriere allo sviluppo dell'elettrico. C'è anche la geopolitica. Stellantisha appena annunciato che per le batterie delle sue Bev americane userà grafite sintetica, una novità che va oltre la tecnologia e dimostra una delle tante strategie per sganciarsi dallo strapotere dalla Cina nella fornitura di materie prime critiche e no. Pechino rifornisce direttamente o indirettamente il 90% del mercato globale di grafite, un materiale fondamentale per gli anodi delle batterie al litio che usa anche come arma politica. Basta pensare che ogni accumulatore di una Bev ne contiene tra i 50 e i 100 kg per capirne l'importanza, soprattutto con lo spettro europeo del 2035 (e della fine delle termiche) alle porte.
Gli Usa in primo piano. Dal 2026 al 2031, i fornitori di celle del gruppo di Tavares riceveranno tra le 86.250 e le 115.000 tonnellate di grafite sintetica da Novonix, multinazionale australiana specializzata nella produzione di nuovi materiali per le batterie (la quantità precisa, così come il prezzo, verranno definiti con il tempo). Ma l'accordo, sotto il punto di vista geopolitico, fa parte di uno scenario più ampio, che coinvolge direttamente il governo degli Stati Uniti.
Made in Usa. Inizialmente, la grafite sintetica arriverà dal nuovo impianto di Novonix a Riverside, negli Stati Uniti: finanziato in parte dal governo Usa con oltre 200 milioni di dollari, lo stabilimento entrerà in funzione nel 2025 e avrà una capacità di 20 mila tonnellate annue. Troppo poche per soddisfare la domanda odierna e futura dei clienti Usa: così, la multinazionale sta già lavorando a un secondo impianto nel sud-est del Paese che avrà una capacità iniziale di 30 mila tonnellate annue, per poi arrivare a 75 mila.