Tesla troppe vendite in poco tempo in Canada, dubbi sui sussidi governativi

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Scandalo Tesla in Canada: numeri incredibili e una bufera politica si abbattono sul mercato delle vendite auto elettriche. Durante un solo weekend di gennaio, quattro concessionarie hanno dichiarato di aver venduto ben 8.653 veicoli, ossia due auto al minuto, accumulando circa 43 milioni di dollari canadesi in sussidi governativi. Questa cifra ha attirato l'attenzione delle autorità, che hanno avviato un'indagine per verificare la validità delle richieste.

Qualche sospetto

Il nuovo primo ministro del Canada, Mark Carney, insieme al ministro dei trasporti Chrystia Freeland, ha bloccato ogni pagamento fino al completamento delle verifiche. "Nessun pagamento sarà effettuato fino a quando non avremo la certezza della validità delle richieste," ha dichiarato Freeland, sottolineando la sua linea dura contro potenziali abusi dei fondi pubblici.

Questa vicenda ha suscitato malcontento nel settore automobilistico, con la Canadian Automobile Dealers Association che ha evidenziato come oltre 225 concessionarie di altri marchi abbiano perso l'accesso a circa 10 milioni di dollari canadesi in incentivi, aggravando le difficoltà economiche del settore.

Clima di tensione

Il caso si inserisce in un clima di tensioni commerciali tra Canada e Stati Uniti. Tesla, infatti, sarà esclusa dai futuri programmi di incentivi finché rimarranno in vigore tariffe giudicate “illegittime e illegali” dal governo canadese. A peggiorare la situazione, le vendite di Tesla in Canada hanno registrato un calo negli ultimi mesi, fenomeno attribuito alle dichiarazioni controverse di Elon Musk sulla sovranità canadese.

Questa controversia non solo solleva dubbi sull'efficacia dei programmi di incentivazione, ma evidenzia anche le sfide legate alla trasparenza e all'equità nella distribuzione dei fondi pubblici, mettendo in discussione il futuro del mercato delle auto elettriche in Canada.

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