ANALISI TECNICA - Ecco la MCL39: concetti estremizzati e... la Ferrari ha fatto scuola

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La prima monoposto in versione 2025 a presentarsi al Mondo è quella del team che la passata stagione ha conquistato il titolo Costruttori: stiamo ovviamente parlando della McLaren che è, a sorpresa, scesa in pista a Silverstone per lo shakedown della nuova MCL39 che avrà come obbiettivo non solo quello di confermare il titolo a squadre, ma anche di riporare il Mondiale Piloti a Woking a distanza di 27 anni dall'ultima volta (Mika Hakkinen nel 1998).

La livrea camouflage (necessaria poichè la colorazione ufficiale sarà svelata solamente martedì 18 febbraio a Londra) e il meteo britannico certo non aiutano, ma qualche dettaglio risulta comunque scovabile. Partiamo dal fatto che il modello appena uscito dalla fabbrica di Woking non rappresenta una rivoluzione, bensì una linea dicontinuità rispetto alla già ottima versione precedente.

Non mancano tuttavia alcune novità, tra concetti estremizzati e altrettanti sviluppati sulla base di quanto visto la passata stagione sulle vetture rivali. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa si cela dietro le fotografie diffuse dalla stessa McLaren...

Ala anteriore e posteriore: specifiche e novità

Per quel che concerne l'ala anteriore la specifica è la medesima che venne introdotta in quel di Austin lo scorso ottobre da medio/alto carico, necessaria per far fronte alle condizioni non proprio comode nelle quali la monoposto ha fatto il suo debutto. A cambiare è il muso, ora più rastremato rispetto al precedente al fine di ridurre il più possibile il drag.

Al contrario l'ala posteriore non presenta alcuna modifica, dal momento che si tratta esattamente dello stesso componente utilizzato nel corso dell'ultimo weekend di Abu Dhabi, con quel caratteristico profilo del main plane "a cucchiaio"molto pronunciato.

Capitolo sospensioni

Lo schema sospensivo anteriore anche quest'anno è rimasto pull rod, con l'unica eccezione riguardante il braccio posteriore del triangolo superiore che appare più inclinato, andando ad esasperare ancor di più il fenomeno dell'anti-dive, vale a dire l'effetto che si genera e che consente alla monoposto di mantenere una posizione più livellata possibile rispetto al suolo mentre si trova in fase di frenata. Una modifica di questo tipo mira non solo a migliorarne la regolazione, ma anche ad una miglior pulizia dei flussi diretti verso il fondo.

Per quanto riguarda il posteriore non è semplice svolgere un'analisi accurata siccome tra le immagini diffuse dalla scuderia non ce ne sia una che ritragga chiaramente quella specifica zona della vettura. A primo impatto è però deducibile come la situazione sia rimasta anche qui invariata, con la MCL39 che presenta uno schema push rod proprio come la monoposto che l'ha preceduta; non è passato inosservato il braccio superiore, ora leggermente incurvatoverso il basso nella zona del portamozzo.

Ferrari e Mercedes "presenti" sulla McLaren

Non solo concetti estremizzati, sulla nuova McLaren sono infatti presenti anche alcuni dettagli già visti la passata stagione sulle vetture rivali. Una soluzione evidente che appare sulla monoposto della squadra di Andrea Stella è il cosiddetto "flap Cobra" nei pressi dei due attacchi dell'halo che funge da deviatore di flusso, caratteristica ripresa dalla SF-24.

Nonostante la Mercedes sia stata nettamente inferiore al team color papaya, un aspetto della W15 ha comunque colpito i tecnici di Woking a tal punto da decidere di introdurlo sulla MCL39; si tratta dell'airbox, ora prettamente a forma ogivale avente le due zone ai lati del roll bardi dimensioni maggiorate rispetto a quanto visto nel 2024.

Altri dettagli

Cominciamo col dire che l'engine cover è stata completamente rivista e la parte terminale risulta ora decisamente più rastremata. A Silverstone la temperatura era parecchio bassa, motivo per il quale sulla carrozzeria non vi erano "branchie" che però nel corso della stagione compariranno, soprattutto in quei circuiti dove l'evacuazione del calore sarà parte fondamentale della performance complessiva.

Concentriamoci infine sul quello che è l'inlet dei sidepods, la cui parte superiore risulta ora nettamente più stretta con il preciso obbiettivo da parte degli ingegneri di realizzare un ampio scavo nella zona del sottoquadro, permettendo così ai flussi che investono la vettura di lavorare al meglio nei pressi del marciapiede.

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