Campionato 2008 - Felipe Massa non si arrende, il caso verrà esaminato ad ottobre
Ieri alle 12:45 PM
Felipe Massa non ha ancora abbandonato la speranza di poter ottenere il titolo perso nel 2008 contro Lewis Hamilton. Il brasiliano non ha nulla da recriminare nei confronti del sette volte campione britannico, ma fa una richiesta chiara e molto precisa: annullare la gara di Singapore. Evento pesantemente condizionato dal ‘Crashgate’ che ha visto coinvolti la Renault e Flavio Briatore.
La battaglia legale condotta da Felipe Massa perdura ormai da diversi anni e finalmente il 2025 potrebbe segnare un capitolo importante in questo processo. Secondo quanto abbiamo potuto apprendere infatti, l’Alta Corte di Londra dovrebbe esaminare il caso nel mese di ottobre.
Un piccolo riassunto
Il ‘Crashgate’ è stato un caso di proporzioni gigantesche per la Formula 1. Briatore era stato addirittura radiato dalla categoria e ha ottenuto il permesso di tornare nel paddock nel 2022 (e attualmente ricopre il ruolo di consigliere esecutivo all’interno del team Alpine, ex Renault). Proprio per tutto il clamore generatosi attorno al GP di Singapore 2008, e con il repentino intervento della FIA, che concluse l'indagine e prese azioni contro i colpevoli solo un anno più tardi, che Massa reclama con forza che la gara venga annullata.
Se dovesse riuscire nel suo intento, dal momento che a Marina Bay quell’anno Hamilton (McLaren) arrivò terzo alle spalle di Alonso (Renault) e Rosberg (Williams), mentre Felipe chiuse 13° al volante della Ferrari (vittima anche dell’errore al box che lo vide partire dalla piazzola di pit stop con il bocchettone del rifornimento ancora inserito), al brasiliano verrebbe riconosciuta la vittoria del campionato. Lewis infatti vinse il titolo per un solo punto di vantaggio e perdere la terza posizione gli costerebbe la testa della classifica iridata.
Difficile pronosticare il verdetto finale, ma da parte sua Hamilton ha fatto sapere più volte che condividerebbe volentieri la coppa del campionato del mondo con Massa. La totale revoca, soprattutto a distanza di 17 anni, sembra un’ipotesi alquanto bizzarra.
Foto: Red Bull Racing
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