
ESCLUSIVA - Intervista a Giuseppe Palomba: campione del mondo (ed orgoglio italiano) nei kart

Ieri alle 02:00 AM
Giuseppe Palomba è un giovane pilota italiano, diventato campione del mondo nei kart. Ecco la conversazione che abbiamo avuto con lui.
FP: "Ciao Giuseppe, grazie di essere qui con noi. Ti chiedo subito se ci vuoi raccontare come nasce la tua passione per il motosport, il tuo sogno di diventare pilota e tutto il viaggio che hai fatto fin qui ecco".
GP: "Grazie a voi. Diciamo che è una passione di famiglia, perché già mio nonno, che ha il mio stesso nome, e mio padre facevano slalom. Era qualcosa di più amatoriale rispetto a me, però si divertivano così, quindi la passione per il motosport è di famiglia.
"All'età di 4-5 anni mi comprarono un Go-kart M51 Mini e da lì in poi non ci sono mai uscito. Ho iniziato grazie a mio nonno, mio padre, ma anche a un amico di famiglia, che si chiama Mario Cutolo: anche grazie a lui che sono riuscito a diventare quello che sono oggi".
"Diciamo che con le categorie inferiore alla KZ non ho mai fatto gare a livello internazionale, perché non avevo né la possibilità economica né qualcuno che mi dava una mano. La svolta è arrivata quando, all'età di 14 anni, questo nostro amico di famiglia Mario mi fece provare il KZ, ma io non avevo ancora l'età per gareggiare. Da lì in poi sono innamorato della KZ e della categoria e ho sempre continuato col KZ".
"In una delle mie gare amatoriali regionale, adesso non ricordo, una coppa di zona, ho avuto la fortuna di conoscere il team Intrepid, che poi mi ha supportato. Andavo già abbastanza forte, nonostante la giovane età. Da lì in poi andai in Birel, dove ho passato dei bellissimi cinque anni, togliendomi tante soddisfazioni, arrivando secondo alla Coppa del Mondo 2020. Dopo Birel ho fatto questo passaggio in Sodi, dove mi sono laureato campione del mondo al mio primo anno con loro, ma il mio secondo anno nella categoria KZ, perché prima facevo KZ2".
FP: "Grazie di averci portato fin qui. E invece per il futuro che progetti hai in mente?"
GP: "Per il futuro vedremo, magari passare a livello Formula 4, Formula Drift. Purtroppo con l'età oggi sono troppo avanti, nel senso che ormai a 14 anni già si ha tutto un programma stabilito, già si corre in Formula 4. Quindi passare ora sarebbe, secondo me, andare solo a bruciarmi, perché un anno magari qualcuno ti dà anche una mano, ma poi andare avanti secondo me non è la cosa giusta. A me piacerebbe anche a livello di GT, Ferrari, Lamborghini. Mi piacerebbe molto corre con le ruote coperte, diciamo; anche l'MP2 mi piacerebbe molto".
FP: "Hai fatto un discorso di età chiaramente, ma ricordiamo che tu sei giovanissimo, hai 23 anni. Semplicemente, per lo standard che stiamo vedendo, con piloti che a 18 anni sono già in Formula 1...".
GP: "Sì, esatto. Secondo me devi partire subito su quella strada lì. Oggi ci sono tanti piloti già sotto contratto con Mercedes, McLaren eccetera da giovanissimi. Sicuramente non sono vecchio, come hai detto tu [ride, ndr], però insomma ho fatto e farò un percorso diverso".
FP: "Un percorso che, mi permetto di dire, con le tue possibilità, ti ha visto ottenere dei grandissimi risultati. Sbaglio?"
GP: "Hai assolutamente ragione, soprattutto per la mia famiglia: venendo da un ambito in cui mio padre slalom, ma mio nonno faceva slalom, sono comunque gare che fai per divertirti ecco, diciamo così. Comunque anche per loro è sicuramente una grande soddisfazione".
FP: "Certo, capisco. Vorresti dirci chi è stato il tuo idolo crescendo da pilota?"
GP: "Ti dico la verità, quando ho appena iniziato in KZ non avevo un idolo in particolare. C'erano semplicemente dei grandi nomi, e io cercavo di apprendere qualcosa da ognuno. Da un po' di anni, invece, il mio punto di riferimento è Verstappen: al di là dei suoi modi di guida, lo vedo un ragazzo molto freddo, anche quando guida in determinate condizioni, e io che guido e che faccio gare, anche se chiaramente non a livello suo, so cosa significa e so quanto sia difficile. Quindi tanto di cappello".
FP: "Questo volevo chiederti, se c'è una qualità che potessi rubare a Verstappen, gli ruberesti proprio la capacità mentale di gestire certe situazioni con lucidità?"
GP: "Sì, assolutamente, assolutamente. Diciamo che con lui non ti meravigli sempre di più, perché anche il fatto che io da poco ho fatto il simulatore per i racing, anche il fatto che la notte si gioca a lui e la mattina dopo al Gran Premio, non so se hai capito, per me è una cosa di un altro mondo. La cosa che vorrei più apprendere è appunto la freddezza, come ho detto prima, che è una cosa spettacolare".
FP: "Apprezzi anche la sua capacità di essere un po' calcolatore? L'abbiamo visto ad esempio contro Norris in Messico, dove ha avuto 20 secondi di penalità pur di non farsi passare. Ti chiedo: hai avuto nella tua carriera un episodio simile, o a favore o contro, dove sei stato calcolatore o ti è stato fatto un calcolo, un torto?
GP: "Diciamo che qualcosa di simile è avvenuto al Mondiale, no? Perché ho fatto metà gara in cui ero terzo, eravamo solo i primi tre in davanti, ero terzo, e all'inizio vedevo che potevo stare tranquillamente con i primi due.
"Non ho voluto rischiare, forzare il sorpasso subito, anche perché la gara era lunga, e soprattutto il Mondiale, quindi credo che se non hai un colpo sicuro, dopo sicuramente non è facile. Sicuramente non avrei aspettato gli ultimi giri, però neanche al nono o decimo giro. Quando poi sono riuscito a passare in testa, poi ho fatto il mio ritmo e sono andato via, perché nella seconda parte di gara andavo veramente bene, mi sentivo bene, ero solo davanti e andava tutto liscio di nuovo".
FP: "C'è anche un momento difficile che ricordi particolarmente?"
GP: "No. In gara mi ricordo quando ho fatto secondo alla Supercoppa, in cui ha vinto Cunati e io sono arrivato secondo. Lì ci sono rimasto veramente male, non per il risultato, però capisco che secondo alla Supercoppa non è un cattivo risultato, però io in quella gara andavo veramente forte. Purtroppo c'è stata una manche sul bagnato, in cui al primo giro un pilota da dietro mi ha toccato e mi ha fatto girare, quindi sono partito settimo in finale. Mentre superavo per rimontare, Cunati invece partiva primo e è andato subito via".
"Sono stato tutta la gara a rincorrere, gli ultimi due giri che gli avevo recuperato tanto, ma non ce la facevo a prenderlo. E là è stato proprio brutto, perché ti senti bene, va tutto bene, vai più forte quasi di tutti, ma non puoi vincere".
FP: "Cerchiamo di compensare con il momento più bello, descrivici le tue emozioni".
GP: "Chiaramente la vittoria del Mondiale. È stato un weekend molto difficile, perché mi sono qualificato decimo in qualificazione. Andavo molto forte sul bagnato e avevo recuperato tanto, ma un pilota davanti a me si è girato e sono uscito anch'io fuori, sono tornato indietro".
"Sono arrivato nono nella prima manche, se non sbaglio, ma andavo veramente, veramente forte. Poi fortunatamente andavo forte anche sull'asciutto: nella seconda manche sono partito nono ed arrivato quarto, con il giro veloce se non sbaglio. I giri finali sono stati qualcosa di incredibile, me li sono proprio goduti al massimo".
FP: "Passando invece alla F1, di cui sei un grande appassionato. Ti chiedo quale regola cambieresti? E perché? Se ti dessero un foglio bianco la regola di Giuseppe Palomba, cosa scriveresti?"
GP: "Avrei un po' di cose da scrivere. I motori, ad esempio, prima erano tutta un'altra cosa. Il sound, anche per lo spettacolo, per le persone che vanno a vedere. A volte si basano anche su questo, perché la F1 magari sta decadendo un po' per dare più spettacolo. Poi il pilota anche incide meno, perché è tutto un po' omogeneo. Quindi sì, diciamo che cercherei di farla tornare un po' com'era in passato, quando il pilota faceva molta differenza. Però da un lato capisco come siamo arrivati a quello che vediamo oggi".
FP: "Ultima domanda: prima ci hai detto che il tuo idolo è Verstappen, ti chiedo se secondo te riuscirà a difendere il titolo piloti quest'anno e se vedi possibile un tanto chiacchierato trasferimento alla Mercedes".
GP: "Allora, secondo me riuscirà a vincere di nuovo il Mondiale, perché è davvero fortissimo e che per gli altri non sarà facile batterlo. Per quanto riguarda la Mercedes, invece, io personalmente non ce lo vedo. Credo che in futuro sia più probabile vederlo in un'altra categoria, cambiare un po' aria insomma".
FP: "Perfetto, Giuseppe, abbiamo terminato. Grazie ancora per la disponibilità ed in bocca al lupo per la tua carriera!"
GP: "Grazie a voi".
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