Ferrari, svelato il motivo del ritardo nello sviluppo delle ali flessibili. I dettagli

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In Ferrari erano consapevoli, di quanto il GP del Brasile sarebbe stato complesso, date le caratteristiche di Interlagos, per la SF-24. Un evento in cui non sarebbe stato possibile proseguire il trend avviato con le vittorie in Messico e Stati Uniti: una gara dunque da correre in difesa e limitare i danni dalla McLaren in classificacostruttori. Il tutto, ovviamente, è stato confermato dopo la tre giorni di San Paolo, ben poco esaltante per la Rossa, crollata nel ruolo di quarta forza in campo.

Sin dalle prime prove, infatti, la Ferrari mai è appaesa veloce e in gara il risultato non ha premiato, con gli uomini in rosso che hanno lasciato il Brasile senza sorriso, specie dopo che in gara la vettura è mancata del tutto, essendo nervosa (forse per scelte errate di set-up) e in affanno nella gestione gomme. Un quadro in cui la SF-24 è riuscita a issarsi quasi miracolosamente davanti alla McLaren, salvando il bilancio in classifica, perdendo solo due punti, con un gap che, a tre gare dalla fine della stagione, ammonta a 36 punti. A novembre inoltrato, insomma, la Ferrari può ancora pensare a scenari inimmaginabili fino a pochi mesi fa, confidando anche su piste favorevoli (Vegas e Abu Dhabi) per andare all'attacco del team papaya e speraere nell'impresa di centrare il titolo costruttori.

Una possibile impresa che, di fatto, è passata dalla crescita vissuta dalla monoposto dopo l'estate, sia grazie al pacchetto portato in pista a Monza sia grazie all'arrivo della nuova ala flessibile a Singapore che, risultati alla mano, ha rimesso prepotentemente il team in corsa per il mondiale costruttori. Una ala arrivata con ampio ritardo rispetto alla diretta concorrenza, non certo per negligenza dei tecnici di Maranello, quanto per dei ritardi nelle risposte sulla legalità di tale soluzione da parte della FIA (con la Scuderia prima restia ad introdurla confidando nella messa al bando, poi costretta a rincorrere data la certificata legalità), come riportato da "Motorsport.com".

"Ferrari ha introdotto la sua versione dell'ala flessibile solo qualche settimana fa. [...] Un ritardo rispetto ai competitor che la Scuderia del Cavallino ha spiegato sottolineando come fosse convinta che la FIA avrebbe messo un freno alla questione flessibilità, mentre al contrario è poi arrivata l'approvazione da parte dell'organo di governo. I team di F1 hanno iniziato a sfruttare maggiormente l'elasticità aerodinamica delle ali anteriori [...] I guadagni in termini di bilanciamento di un'ala anteriore flessibile ben ottimizzata possono essere notevoli. [...] La stessa Ferrari ha portato un'ala di nuova concezione come disegno a Singapore, che è stata rivisitata in tema di costruzione ad Austin".

Riflettendo sul perché di tale ritardo, il team principal della Ferrari, Fred Vasseur, ha spiegato come la convinzione che la FIA avrebbe agito per limitare la flessibilità di questa componente abbia giocato un ruolo importante: dal GP del Belgio la Federazione aveva installato telecamere apposite per valutare la flessibilità dei vari componenti, il che lasciava presupporre ulteriori chiarimenti e interventi. Invece, come Ferrari ha scoperto in seguito, la FIA ha deciso di non cambiare le regole: decisione che ha lasciato non poca frustrazione in Vasseur e un tutta la Scuderia (anche se la decisione della Ferrari di non proseguire nello sviluppo dell’ala anteriore flessibile sia stata influenzata anche dai limiti del budget cap).

"C'è stata frustrazione perché a un certo punto stavamo aspettando la decisione della FIA [...]. Eravamo convinti che la decisione sarebbe stata negativa. E invece è stato dato via libera! Abbiamo perso uno o due mesi. È difficile perché con il tetto dei costi si devono fare delle scelte. Se si è convinti che qualcosa non sarà consentito, e si inizia a sviluppare, allora rischi di perdere tempo".

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Foto copertina x.com

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