Hamiton rivela l'errore di comunicazione del muretto. Ma poi difende Adami

Ieri alle 01:15 PM

Il Gran Premio d'Australia ha segnato il tanto atteso debutto di Lewis Hamilton in rosso, ma le aspettative sono state deluse quando il pilota ha tagliato il traguardo al decimo posto. Il britannico ha pagato il prezzo di una strategia rischiosa, azzardata ma non calcolata: sia il muretto come lui si aspettavano che la pioggia sarebbe stata intensa, ma breve. Invece, lo scroscio che si è abbattuto al giro 44 ha cambiato le carte in tavola, e il sette volte iridato è rimasto in pista con le gomme slick per due giri di troppo, perdendo molto tempo.

"Nell'ultimo settore tutti uscivano, io quantomeno sono rimasto in pista", ha ammesso Hamilton ai media dopo la gara. "Dopo la linea del traguardo era abbastanza asciutto e pensavo che ce l'avrei fatta, mancavano pochi giri. Ma poi la pioggia è aumentata. Dal muretto mi avevano detto che sarebbe stata breve, quindi ho giocato il tutto e per tutto. Non mi avevano detto che ce ne era ancora e l'acqua poi è scesa tutta in un colpo. Penso che verso la fine mi mancassero delle informazioni".

Infatti, come testimoniano anche i team radio, Adami gli aveva detto che ci sarebbe stata della pioggia di classe 4, ovvero molto forte, ma per poco; quando ormai era aumentata, e Hamilton non riusciva a stare in pista, nonostante gli venisse intimato di stare fuori, era tardi per la sosta. Un rapporto tra il pilota e l'ingegnere che si deve ancora costruire, ma non è così drammatico come sembra dall'esterno. "Riccardo [Adami ndr] ha fatto un ottimo lavoro, ci stiamo conoscendo poco a poco. Dopo questa gara ci incontreremo per revisionare le nostre discussioni, cosa gli ho detto e viceversa. Di solito a me non servono così tante informazioni durante le gare a meno che non lo chieda. Comunque lui ha fatto del suo meglio, ripartiremo da qui", ha riportato The Race.

Foto copertina x.com

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