Lawson in, Tsunoda out: ecco perchè Red Bull ha fatto la scelta giusta

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Il tormentone di casa Red Bull è finalmente giunto alla sua conclusione. Il team di Milton Keynes nella giornata di ieri ha definitivamente sciolto le riserve, comunicando che sarà Liam Lawson il compagno di squadra di Max Verstappen nel 2025. Battuto nel braccio di ferro in famiglia Yuki Tsunoda che rimane quindi in Racing Bulls e si prepara ad affrontare la sua quinta stagione in Formula 1, anche se questa volta la decisione di Helmut Marko&Co. ha davvero il sapore di sconfitta.

Nonostante il giapponese meritasse la sua chance nel team ufficiale, allo stesso tempo è giusto e doveroso illustrare una serie di motivi volti a dimostrare come quella di promuovere il neozelandese sia comunque una sceltagiusta e sensata. A parere di chi scrive lo scetticismo che ha accompagnato l'annuncio è stato parecchio eccessivo, denotando da parte dei più una mancanza di criterio nel giudicare la decisione della squadra anglo-austriaca, dimenticando come quest'ultima abbia a disposizione una serie di dati sconosciuti a chi segue dall'esterno.

L'esperienza non basta

Se dovessimo puntare tutte le fiches a nostra disposizione considerando solo ed esclusivamente il fattore esperienza, Tsunoda risulterebbe certamente il prescelto. Il pilota nipponico al termine della sua quarta stagione nella massima serie ha all'attivo 87 Gran Premi, con il quarto posto di Abu Dhabi 2021 e la terza piazza ottenuta quest'anno nella caotica qualifica di Interlagos come migliori risultati. Sono quindi ben 76 i weekend di differenza con il suo ormai ex compagno di squadra, fermo a quota 11.

Nonostante un divario così ampio in termini di maturità agonistica, un aspetto che può aver influenzato non poco la squadra di Christian Horner è l'abitudine all'errore. Nei weekend in cui è stato finora impegnato Lawson ha dimostrato una buona pulizia in termini di guida, ma (attenzione!) ciò non significa che non commetterà anche lui i suoi sbagli. Nel box Red Bull dovranno concedergli il giusto tempo per crescere e maturare, memori soprattutto delle esperienze passate vissute con Pierre Gasly prima e Alexander Albon poi.

A dare manforte a questa tesi è ciò che si deduce dal confronto diretto tra i due negli undici weekend in cui hanno condiviso il garage: sono 8 i punti portati a casa dal giapponese contro i 6 del nativo di Hastings che, però, in quanto a piazzamenti in top ten è in vantaggio per 3 a 2. Un confronto equilibrato che potrebbe aver visto l'ago della bilancia pendere dalla parte del classe 2002 solo perchè, ad oggi, Tsunoda si è mostrato maggiormente incline al commettere una sbavatura. Un esempio lampante è l'incidente occorso nel finale del Q2 a Città del Messico che ha messo fine non solo alla sua qualifica ma anche a quella dello stesso Lawson, in quel momento fuori dai dieci e impossibilitato a migliorarsi causa bandiera rossa.

Solidità per tornare al top

Come rimarcato da Horner nel post-gara di Abu Dhabi, la priorità della Red Bull nel 2025 sarà quella di tornare a lottare per il titolo Costruttori. I bibitari non godono più dell'ampio vantaggio tecnico del 2023, quando i punti conquistati dal Max Verstappen sarebbero comunque bastati per assicurarsi il titolo. Attualmente ci sono ben quattro squadre in grado di lottare per il successo di tappa quindi, come affermato dallo stesso Team Principal, occorrono due vetture che lottino stabilmente per le prime posizioni (aspetto che è poi costato il sedile a Sergio Perez).

Perciò è pressochè spontaneo dedurre come i vertici anglo-austriaci abbiano tenuto fortemente in considerazione l'affidabilità che Lawson ha dimostrato di poter garantire. Un punto di forza non indifferente e che verosimilmente gli consentirà di conquistare le lunghezze richiestegli dalla squadra, magari condite da qualche piazzamento a podio.

Fondamentale è anche il clima che Red Bull desidera mantenere all'interno del proprio garage, con Verstappen che rimane chiaramente il punto riferimento. Il team di Milton Keynes ha di fatto mantenuto la propria linea scegliendo un pilota relativamente tranquillo e "calcolatore" rispetto al carattere fumantino di Tsunoda che, seppur in questi anni abbia imparato a smussarne gli angoli, potrebbe alla lunga risultare un problema in un'ipotetica convivenza con l'olandese.

Speranze in ottica futura sì, ma...

Dopo l'ennesima bocciatura che lo ha portato ancora una volta a restare con il cerino in mano, Tsunoda potrebbe ora decidere di guardarsi intorno e cominciare così a valutare la separazione dalla famiglia Red Bull. Una strada concreta potrebbe essere quella che porta a Silverstone, quartier generale dell'Aston Martin che dal 2026 lascerà la Power Unit Mercedes per iniziare un nuovo capitolo al fianco di Honda. Il motorista nipponico potrebbe in questo senso giocare un ruolo fondamentale, soprattutto se Lance Stroll dovesse decidere di lasciare il Circus per passare al programma WEC del team britannico.

Ad ogni modo al momento qualsiasi tipologia di previsione sarebbe comunque prematura, dal momento che la priorità del pilota della Racing Bulls resta quella di provare a far ricredere i vertici della squadra ufficiale, soprattutto se l'avventura di Lawson non dovesse andare come auspicato. In quel caso Tsunoda diventerebbe il candidato principale alla sostituzione del 22enne (salvo debutto super di Isack Hadjar), visto che già nel corso dei test di Abu Dhabi gli uomini Red Bull sono rimasti impressionati dalle sue prestazioni.

Malgrado ciò, come affermato da Helmut Marko a risultare decisivi sono stati i margini di miglioramento che Lawson sembra poter garantire rispetto ad uno Tsunoda che, nonostante la crescita costante mostrata in questi quattro anni, non è mai stato realmente protagonista di acuti in grado di convincere fino in fondo la casa madre a puntare su di lui, anche e soprattutto in vista di un ipotetico post-Verstappen.

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