Red Bull mette le ali... ma per ora non vola: l'inizio è decisamente in salita

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Si è chiuso il primo venerdì della stagione 2025 e con esso anche i due turni di libere che hanno lasciato in eredità un primo quadro dei valori che vedremo nel corso del weekend australiano (meteo permettendo domenica).

Se Ferrari e McLaren chiudono la giornata soddisfatte dei riscontri ottenuti, non si può dire altrettanto per la Red Bull. A dimostrarlo è l'approccio adottato dalla compagine di Milton Keynes che, sin dalle prime battute delle FP1, decide di proseguire l'analisi comparativa sulla falsariga di quella già intrapresa durante i test: entrambe le vetture montano il nuovo fondo (introdotto nell'ultima giornata di prove in Bahrain) al quale Max Verstappen abbina la nuova ala anteriore, mentre Liam Lawson utilizza la specifica precedente.

Trattasi di un programma specifico mirato a trovare la combinazione ideale tra assetto meccanico e veste aerodinamica, a dimostrazione di come il team di Christian Horner sia ancora in alto mare per quel che concerne la comprensione della RB21; da qui la decisione di intraprendere un lavoro prettamente opposto a quanto effettuato in quel di Sakhir, dove era stato il fondo vecchio ad abbinarsi alle due ali.

Le due specifiche a confronto

Entrando maggiormente nel dettaglio, la nuova ala anteriore montata sulla monoposto dell'olandese si differenzia dalla precedente in due aspetti. Innanzitutto il muso risulta più largo e nella sua costruzione si ferma al secondo elemento, in modo da creare un ulteriore soffiaggio dei flussi verso la parte bassa.

È stata inoltre apportata una modifica nella zona di congiunzione tra i flap e l'endplate (paratia laterale) che testimonia la volontà dei tecnici di incanalare i flussi all'esterno delle ruote anteriori.

Quarta forza (per ora) a Melbourne

Se nel corso della prima sessione il programma è stato leggermente rallentato dall'escursione di Lawson nel tratto di curva 6-7 e per il quale è stato necessario un intervento da parte dei meccanici nella zona del fondo, dall'altro lato del box Verstappen non se l'è passata certo meglio dal momento che ha dovuto anch'egli fare i conti con una vettura piuttosto scorbutica.

I principali problemi della neonata RB21 risiedono maggiormente all'asse anteriore, con entrambi i piloti che hanno da subito lamentato la difficoltà riscontrata in ingresso curva, soprattutto nei tratti lenti. A testimonianza dell'imprevedibilità della vettura anglo-austriaca sono le numerose correzioni effettuate in particolar modo dall'olandese che, come mostra il video sottostante, nel corso delle FP2 non ha nascosto il proprio disappunto derivante dalla conseguente mancanza di grip.

La squadra ha subito cercato di ovviare al problema agendo su altezze e cablaggi della numero 1, modificando tirante e barra di torsione. Un cambio di assetto importante che non ha però portato i risultati sperati, visto che il quattro volte iridato nel time attack non è andato oltre un'anonima settima posizione, distante sei decimi dal tempo più veloce registrato da Charles Leclerc.

Questo lavoro ha inoltre penalizzato la Red Bull sul fronte long run, dal momento che il tempo dedicato alle modifiche del setup ne ha di fatto tolto alla simulazione passo gara. Ad ogni modo, i pochi giri effettuati sul finire della sessione hanno evidenziato un gap tra i bibitari e il duo Ferrari-McLaren. Il ruolo di terza forza al momento sembra invece averlo la Mercedes che, nonostante sia stata anch'essa piuttosto anonima sul giro secco, ha nel complesso mostrato un trend positivo per quanto riguarda il ritmo ad alto carico di carburante.

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