Russell crede di esser stato troppo tempo in Williams: «Potevo già lottare per il titolo»

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Il 26enne di King’s Lynn si appresta a vivere la sua settima stagione in carriera da pilota di Formula 1. Il giovane britannico è approdato nella massima categoria da campione di Formula 2, dopo aver vinto al primo colpo nell’annata precedente il mondiale di Formula 3.

Essendo un pilota proveniente dall’academy Mercedes, a George Russell è stato proposto di iniziare a muovere i primi passi all’interno della Williams, scuderia che nel 2019, anno del suo debutto, si ritrovava a battagliare nelle ultime posizioni. Nel 2020 il britannico ebbe la sua prima vera opportunità di mettersi in mostra sostituendo Hamilton (GP Sakhir, assente causa Covid). In qualifica ottenne la seconda posizione, mentre poi in gara George e Bottas vennero penalizzati da un errore della squadra commesso durante un cambio gomme e il britannico dovette accontentarsi della P9 finale. Fino all’errore del team Russell si trovava saldamente in testa all’evento.

Russell sapeva di essersi meritato di stare in F1

A parte il grande rammarico della giornata, George ha dimostrato a tutti il proprio valore, ha dimostrato di poter stare in Formula 1 e di poter lottare per le vittorie. A distanza di qualche anno, il pilota, intervistato da ‘GPBlog.com’ confessa di esser stato sempre convinto di potercela fare, sin dal titolo conquistato in F2: Se vinci la Formula 3 e la Formula 2 al primo colpo, vuol dire sicuramente che sei pronto per il salto in F1. Vuol dire che meriti di stare in F1.

L’occasione di guidare per la Mercedes è avvenuta sul finale della sua seconda stagione in categoria (2020) e se c’è una cosa che forse Russell recrimina è quella di esser rimasto troppo tempo in Williams: “Di norma è normale imparare a nuotare nelle acque più basse prima di spostarti in quelle più profonde, ma prima o poi dovrai prenderti il rischio di andare dove non tocchi. I tre anni rimasto a combattere dietro sono stati un buon allenamento, ma erano sei mesi che mi sentivo pronto a lottare per vittorie e titoli”.

Sicuramente non è la dichiarazione più umile del mondo, ma ci permette di avere un’idea molto precisa di quello che accade anche nella mente dei piloti, soprattutto quando giungono così giovani (George aveva 21 anni quando ha iniziato) in F1.

Nel 2025 troveremo dei nuovi volti condividere assieme le loro prime esperienze e soltanto uno di loro condivide lo stesso curriculum che aveva Russell all’esordio. Parliamo ovviamente del pilota che guiderà la Sauber assieme a Nico Hulkenberg, ovvero il brasiliano Gabriel Bortoleto. Un pilota dal futuro molto promettente.


Foto: Mercedes

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