Toto Wolff rivela il test segreto di Hamilton in Superbike: «Non sapevo nulla. Cadde e...»

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Lewis Hamilton non è indifferente al fascino delle moto e del motociclismo. Recenti sono state le voci, confermate poco dopo Natale dalla KTM e dal suo Direttore motorsport, Pit Beirer, secondo cui il pilota inglese aveva mostrato la volontà di investire nel marchio austriaco (attualmente in crisi finanziaria) delle due ruote. Una volontà, che non ha ancora portato a nulla essendo ancora nell'ambito delle trattative, che come detto conferma la passione del sette volte iridato verso le due ruote, nonché la sua vena imprenditoriale che spesse volte lo ha portato in mondi distanti dal Circus.

Amore...non solo platonico

Un amore che, come accadde anche per Michael Schumacher dopo il suo primo ritiro dalla F1, lo ha spinto a svolgere anche dei test privati, nel 2018 a Jerez de la Frontera, in sella alla Yamaha YZF-R1 Superbike. E quando si dice privato il termine appare assai adatto, visto che nessuno ha mai saputo nulla della partecipazione di Sir Lewis a quelle prove. Compresa la Mercedes, suo team dell'epoca che, di fatto, rischiò anche di perdere temporaneamente il suo pilota, visto che in quella giornata Hamilton rischiò di infortunarsi per una caduta, dal quale fortunatamente uscì illeso. E anche il team principal del team di Brackley, Toto Wolff, venne a conoscenza di quel test solo dopo una conversazione telefonica con uno dei suoi ingegneri. E a rivelarlo è stato lui stesso al podcast Armchair Expert.

Le parole di Wolff

"Lewis non mi ha detto nulla, ma era andato a fare un test a Jerez. Non riuscivo a contattare uno dei miei ingegneri, appassionato di moto, e non riuscivo a contattare Lewis. Quando sono riuscito a parlare con il tecnico mi ha detto: ‘Va tutto bene, abbiamo finito di guidare e Lewis sta bene’. Allora ho chiesto: ‘Che è successo?’ e lui ha risposto: ‘È caduto'. Mi hanno detto che era a soli quattro secondi dai piloti MotoGP. Incredibile. Questa sensibilità è ciò che lo rende un campione".

Ma oltre a Toto Wolff, quel test di "The Hammer" colpì anche  Michael van der Mark, all’epoca pilota Yamaha e che ebbe modo di assistere a quel test: "Non aveva paura. Gli abbiamo detto di rallentare. Non aveva paura e ha cercato di affrontare le curve il più velocemente possibile. Era sette secondi più lento di noi piloti Yamaha WSBK. Ma è stato più veloce della maggior parte dei dilettanti".

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Foto copertina x.com

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