Alpine, Turrini: «Briatore punta su Colapinto? Un segnale. Ma attenzione a Mazzacane...»
Ieri alle 12:00 PM
Dopo aver debuttato in extremis in occasione del GP d'Italia, chiamato dalla Williams per sostituire Logan Sargeant che, in due anni di permanenza ha portato al team di Grove zero punti e una lunga serie di danni alle loro monoposto, Franco Colapinto si è presto rivelato come la sorpresa della stagione 2024. In poco tempo si è subito rivelato veloce, simpatico e capace di garantire al team di Grove ciò di cui aveva bisogno: punti iridati e zero danni. Un ottimo inizio che ha portato il pilota argentino ad essere l'oggetto del desiderio di diversi team nel paddock per offrirgli un sedile nel 2025. Alpine e il gruppo Red Bull su tutti.
As good as the last race
Una fase ascendente che però, complici tre trasferte non esaltanti e condite da errori dello stesso Franco (il doppio crash in Brasile come condizioni proibitive, l'incidente nella qualifica di Las Vegas e il ritiro a Losail), ha vanificato tutto quello che l'ex pilota di F2 aveva costruito, non certo intaccando la sua popolarità, ma facendo scemare l'interesse mostrato verso di lui da alcune squadre: si sa, in F1 vale sempre la frase "as good as the last race". Ad oggi, di fatto, il futuro di Franco Colapinto appare quantomai incerto, con la Williams che gli ha garantito solamente un posto come pilota di riserva, per poi cederlo alla Alpine, dove Flavio Briatore potrebbe concedergli una chance di tornare in pista nel caso in cui Jack Doohan non dovesse performare come sperato.
E proprio della mossa dell'ex boss della Benetton ha parlato Leo Turrini nel suo blog "Profondo Rosso", sostenendo come il manager di Verzuolo abbia ottima visione nello scoprire piloti di talento, come la sua storia insegna...
"E se l’ex geometra di Cuneo avesse ragione, a proposito di Colapinto? [...] Fu Briatore [...] a scommettere su un pilota che aveva all’attivo duecento metri. [...] Michael Schumacher. Magari fu un caso, però ancora Flavione [...] ripete’ la stessa operazione con un certo Fernando Alonso. Due indizi non fanno ancora una prova ma insomma.[...] Colapinto è una suggestione latino americana con venature letterarie. Argentina significa Fangio e un po’ anche Reutemann [...] Al suo debutto in Williams, Colapinto ha suscitato una certa impressione. Non esattamente consolidata, ma può essere che nel giovane gaucho ci sia qualcosa di consistente. Che Briatore ci punti sopra è un segnale".
Attenzione ai precedenti argentini...
Il giovane argentino, però, dovrà stare attento (in caso di chiamata da parte del team di Enstone), a non "bruciarsi" e vivere la stessa sorte del suo connazionale che ad inizio anni 2000 debuttò con la Minardi: Gaston Mazzacane.
"Sullo sfondo si staglia sempre il fantasma. Lo spettro di Gaston Mazzacane. [...] Dunque, correva l’anno 2000. La Minardi annuncia l’ingaggio del nuovo Fangio. Mazzacane, appunto. Il quale si presenta alla conferenza dei rookies a Melbourne: [...] 'Diventerò campione del mondo come Fangio'. Di lì a poco sì sparse una leggenda metropolitana: [...] in realtà Gaston di cognome era Ibarra, ma siccome nella Pampa sfrecciava guidando male facendo strage di randagi, il popolo gli aveva appiccicato il nomen omen".
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