
Rimodulazione accise: aumento per il Diesel e benzina in ribasso

Ieri alle 10:15 AM
Una vera rivoluzione si prepara nel sistema delle accise sui carburanti in Italia, destinata a modificare significativamente il panorama fiscale e ambientale del settore. Attualmente, quasi il 50% del prezzo alla pompa è composto da tasse, con una disparità evidente tra benzina e Diesel. Questo squilibrio, ereditato da misure fiscali legate a eventi storici come il disastro del Vajont e la Guerra d’Etiopia, sta per essere affrontato con un piano di rimodulazione senza precedenti.
A partire dal 2025, l’Italia darà il via a un processo di allineamento graduale tra le accise applicate alla benzina e al Diesel, che si concluderà entro il 2030. L’iniziativa prevede incrementi annuali di 1-1,5 centesimi al litro per il gasolio, mentre per la benzina sono previste riduzioni proporzionali. Questo cambiamento risponde alle pressioni dell’Unione Europea per eliminare i sussidi considerati dannosi per l’ambiente, mirando a una maggiore sostenibilità.
Secondo i dati aggiornati al 13 marzo 2025, i prezzi carburanti medi al self-service si attestano a 1,789 €/litro per la benzina e 1,695 €/litro per il Diesel. Nel servito, i costi salgono rispettivamente a 1,931 €/litro e 1,837 €/litro. GPL e metano, invece, registrano variazioni minime, rispettivamente a 0,740 €/litro e 1,528 €/kg.
Questa riforma avrà un impatto significativo sui consumatori: chi utilizza veicoli Diesel potrebbe affrontare costi maggiori, mentre gli automobilisti che preferiscono la benzina potrebbero beneficiare di un alleggerimento della spesa. Tuttavia, l’obiettivo principale del governo è destinare i fondi raccolti al miglioramento del trasporto pubblico locale, un settore che necessita di ingenti investimenti per la modernizzazione.
La misura si inserisce in un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità ambientale e rappresenta un tentativo di semplificare un sistema fiscale complesso e spesso criticato per il suo peso sul prezzo finale dei carburanti. Per monitorare l’evoluzione dei prezzi, i consumatori possono fare riferimento a fonti ufficiali come il Ministero delle Imprese e del Made in Italy o l’Osservatorio Prezzi e Tariffe, oltre a piattaforme dedicate al monitoraggio dei costi dei carburanti.