Il lato crudele della Formula 1: talento non basta, senza soldi niente futuro in pista

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La Formula 1, tra tutte le categorie del motorsport è forse la più difficile da raggiungere, sia perché bisogna scalare molte categorie prima di avere solo una minima possibilità di entrare nel paddock, sia perché le vetture disponibili sono solamente venti e i costi sono estremamente elevati.

Molti giovani piloti infatti dopo un paio di stagioni all'interno delle formule propedeutiche, a causa della mancanza del budget, si vedono costretti a dover "ripiegare" in altre categorie dove poi la maggior parte delle volte eccellono continuando la carriera nel migliore dei modi. Solo per fare un esempio, una stagione di Formula 2 può arrivare a costare, escludendo i danni alla monoposto, anche oltre il milione di euro, e bisogna mettere sempre in conto che bisognerà disputare almeno due stagioni all'interno della categoria. 

Per questo motivo sono fondamentali gli sponsor e ormai le sempre più rinomate academy che supportano alcuni piloti nella loro giovane carriera. Non sempre però questo e sufficiente. Theo Pourchaire, pilota francese che ha vinto il campionato F2 la passata stagione, e fa anche parte della Sauber Academy, durante una recente intervista ha dichiarato di voler continuare a puntare alla F1, ma che purtroppo è molto complicato per lui perché non ha nessuno sponsor importante da mettere sul piatto. 

"Ho fatto del mio meglio in pista. Certo, alcuni dicono che vincere il campionato al terzo anno di Formula 2 non è bello, ma io l'ho vinto a 20 anni. Sono il più giovane vincitore di sempre in F2 e in F3, quindi non devo dimostrare nulla in pista. Ho solo bisogno di un'opportunità. Tutto qui".

"Purtroppo però non ho grandi sponsor che mi seguono. Non ho soldi da mettere sul tavolo. Devo essere onesto. Quindi sono solo un campione di Formula 2 che sta cercando di trovare qualcosa da fare al momento".

Le parole di Pourchaire dovrebbero far riflettere molto. Il francese, nonostante i suoi risultati, e l'appartenenza all'academy di Sauber è rimasto senza un sedile. Così come successo anche a Felipe Drugovich o Liam Lawson

L'anno prossimo in griglia troveremo tre volti nuovi: Jack Doohan, OliverBearman e Andrea Kimi Antonelli, questi tre piloti, oltre al talento sono affiancati anche da tre grandi scuderie che li supportano da molto tempo e che li hanno "traghettati" attraverso i campionati propedeutici, ovvero Alpine, Ferrari e Mercedes. 

Rimanendo però alla stagione in corso, Franco Colapinto, che da Monza sta sostituendo Logan Sargeant, stando ad alcuni rumors porterebbe almeno 500mila euro a GP nelle tasche del team Williams che, aggiunto alle performance al volante, lo ha fatto preferire rispetto alla concorrenza.

La Formula 1 è dunque diventata, ancor più di prima, una categoria per pochissimi "eletti" con tutti gli altri piloti che devono ripiegare su altri campionati come successo proprio nelle ultime stagioni anche a moltissimi italiani che hanno poi trovato fortuna nelle ruote coperte e nel mondo Indy.

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