
La rompipaddock - Dal sogno alla cenere: poteva andare peggio?

Oggi alle 03:33 AM
Il GP Australia è andato, lasciandoci schiaccianti chiarezze e nodi da sciogliere: è il momento delle valutazioni, dei pensieri più sinceri e di cosa ci ha lasciato.
Schiaccianti chiarezze
L'ultima volta che il GP d'Australiaapriva le danze mondiale era il 2019 e a salire sul gradino più alto del podio fu Valtteri Bottas, seguito dal consorte Hamilton e dalpromettente Verstappen; La McLaren? Dispersa. Lando Norris non arrivò neanche in zona punti, ma dodicesimo, doppiato. Domenica, nella stessa identica Melbourne, la McLaren si aggiudica la vittoria proprio con l'inglese, a cui la pausa invernale è servita per lasciarsi alle spalle gli errori, e riscrivere un futuro che promette già risultati gloriosi (voto 10). Un risultato meritato, un gap che fa già paura agli avversari: se la pioggia sul finale non avesse interrotto i sogni di uno sfortunato e impulsivo Piastri (voto 7) avremmo assistito alla prima doppietta papaya della stagione, dal segno ancora più incisivo.
Chi invece non perde mai un colpo è il classico Max (voto 9): dopo un venerdì disastroso, con una monoposto difficile da gestire, il duro lavoro nella notte australiana e l'abilità onnipresente del leone olandese, rovesciano gli scenari attesi, portando Verstappen a conquistare la terza posizione in qualifica e la seconda in gara. La sua RB21 ha bisogno di essere ancora domata come un cavallo sbizzarrito, ma il suo fantino vuole vincere a tutti costi il premio in palio.
Profondo rosso: Atto? Non più calcolabile
Mentre la McLaren ha assunto le sembianze di una fenice, la Ferrari è ancora confusa (voto 3). Il Sir Hamilton vestito di Rosso ha forse aumentato fin troppo le aspettative dei tifosi, sognanti di una monoposto vincente e competitiva sin dall'Australia. Ma la verità fa male, sopratutto quando emerge così duramente: Non succedeva dal lontano 2009 che nessuna delle due Rosse fosse presente nelle prime sei posizioni.
Un dato che ferisce, ma che non può rimanere impresso nella mente; la Ferrari deve leccarsi le ferite in fretta, resettarsi e puntare ad un miglior risultato in vista del GP della Cina, dove deve mostrare ciò che tutti si aspettano dalla SF-25.
Gioia infinita
Nell'amarezza Rossa, una nota positiva emerge dalla gara australiana e di nome fa Andrea Kimi Antonelli (voto 9). L'italiano entra già in una pagina di storia della F1: il secondo pilota più giovane al debutto a conquistare dei punti, il più giovane italiano di sempre a farlo. Una gara che fa comprendere l'abilità dell'esordiente, dove, in una Melbourne insolita con questa pioggia altalenante, ha saputo far meglio di molti che Rookie, non lo sono più da tempo.
Per essere solo la prima gara, ha saputo già stupire, finendo ad un passo da George Russell, che conquista il primo podio della stagione (voto 8): potrebbe stare davanti all'inglese o in lotta con quest'ultimo nel prossimo GP? Le probabilità di certo non mancano.
Lampi inaspettati
Nei primi dieci classificati stupiscono Alex Albon e Nico Hulkenberg (voto 8): il pilota Williams chiude il weekend in quinta posizione, portandoben dieci punti al suo team, che si trova già alla prima gara ad un bottino quasi alla pari di quello raggiunto in un intera stagione l'anno scorso (17); il team di Grove si riconferma tra le scoperte più inaspettate, con una monoposto che si adatta molto bene in ogni condizione: la curiosità di cosa può fare in Cina è davvero notevole.
Elogi anche per il nostro Hulkenberg, che porta ben sei punti alla Sauber e fa sorridere il nostro caro Mattia Binotto, che vede la sua monoposto stare davanti anche alle due Ferrari; anche il team svizzero guadagna punti preziosissimi, superando già al debutto stagionale i punti ottenuti in totale nella passata stagione (solo 4 in un intero campionato).
Incoscenti giovani
I Rookie lasciano il segno in quel di Melbourne: la gara parte subito col botto di Hadjar (voto 4) che dopo un buon weekend, si fa fregare dalla pioggia. Commuovente la delusione e le sue lacrime nascoste dal casco, apprese immediatamente da Anthony Hamilton, che consola il giovane francese al suo ritorno nel paddock, creando una delle fotografie più belle della giornata.
Male anche la giovane promessa brasiliana, Gabriel Bortoleto: la pioggia sul finale coglie di sorpresa il pilota Sauber, che mette a muro la sua monoposto (voto 4). A seguire troviamo il buon Doohan, che fa la stessa fine del suo collega brasiliano (voto 4) ma il suo episodio potrebbe offrire gravi scenari nel breve futuro: con Briatore che fa da osservatore speciale, Jack deve sperare in buone prestazioni nelle prossime gare, altrimenti il buon Colapinto ( presente nel box Alpine già in Australia) potrebbe prendere il suo sedile da un momento all'altro.
Un'altra insufficenza se la prende anche Ollie Bearman, protagonista di un weekend dove ha effettuato più incidenti che giri; tuttavia, l'inglese porta a termine la gara senza alcuni intoppi, con la speranza che il weekend cinese sia più fortunato e più proficuo, con una Haas (voto 4) ben lontana dalle prestazioni della passata stagione, dove in queste condizioni regalava solo gare interessanti. Weekend negativo anche in casa Red Bull, ma lato box Lawson, che vola in Cina con un ritiro alle spalle e pochi giri effettuati con la sua RB21 (voto 3).
Errori da maestri
Se i Rookie si comportano come tali, i veterani stupiscono con errori elementari: lo sa bene Carlos Sainz (voto 3) che alla prima con la Williams la mette a muro in regime di Safety Car al secondo giro, chiudendo la partita in un lampo; viste le prestazioni del suo compagno di squadra, lo spagnolo non sarebbe stato sicuramente di meno. Per cercare di riparare al danno, si presta come stratega per un giorno, aiutando il team per la gara di Albon, indovinando la finestra vincente che porta il thailandese tra i primi cinque.
A seguire Carlos c'è il suo connazionale Fernando Alonso (voto 4): il vecchio leone non riesce a stupire, faticando con la sua Aston Martin che lo porta ad uno sbaglio che lo costringe al ritiro; stupisce invece Lance Stroll che porta punti al team inglese (voto 7). Meno Gasly, ad un passo dalla top 10 ( voto 4). Grande dispiacere per Yuki Tsunoda, con la Racing Bulls che sbaglia sul finale la finestra d'entrata ai box, vanifcando la possibilità del giapponese di finire in quinta posizione; nel complesso però il weekend di Yuki merita un 7-.
Chissa se, quando penseremo al GP d'Australia 2025, lo ricorderemo con delle parole chiave: al momento quelle che gli si addicono sono le seguenti: gran pasticcio. Ciò che adesso ci importa è che i team sono già in viaggio verso Shanghai, dove molti devono azzerare quanto è successo a Melbourne e ripartire da zero.