I Lawrence secondo Johnny O'Mara – parte 1

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I Lawrence secondo Johnny O'Mara

14,959 giorni dividono il 28 gennaio 1984 dall'11 gennaio 2025. Che cosa hanno in comune queste due date? Anaheim e l'inizio della stagione SuperCross! Perchè parliamo del 28 gennaio dell'84? Semplice, perchè il quel giorno Johnny O'Mara vinse per la prima volta nella classe 250, dando il via ad una serie di successi che lo hanno fatto diventare una delle stelle della disciplina. Appeso il casco al chiodo ha trovato posto come “mentore”.  (La seconda parte sarà disponibile a breve)

"Dire ad alta voce che sono passati 41 anni da quel 28 gennaio è strano, mi fa capire che sono in giro da diverso tempo; prima come pilota e ora come allenatore/mentore o come mi definiscono. Ho cambiato ruolo ma sono ancora nella scena e questo mi fa sentire davvero fortunato."

Dopo aver scritto diversi capitoli di storia come pilota, ora O'Mara è al fianco dei due fratelli che la storia la stanno scrivendo: i Lawrence. 

"Questi ultimi mesi sono stati belli pieni, ma si sa la preparazione è così. Provo ancora le stesse emozioni di quando ero pilota. Ora sono al fianco di due dei migliori piloti e non è una cosa di poco conto: sono molto orgoglioso di questo. Jett e Hunter sono due grandi lavoratori. Non si costruisce un campione in una notte, serve tempo e impegno. Sono sei anni che lavoriamo insieme e mi trovo molto bene con loro. Con il tempo abbiamo costruito un’ottima squadra, siamo una macchina ben oliata."

In un'epoca dove il motocross ha raggiunto nuovi livelli di competitività tutto deve essere sempre al massimo?

"Si tutto deve essere sempre fatto al 100%. Penso che in ogni ambito se vuoi avere successo devi metterci tutto quello che hai. All'inizio della mia collaborazione con i Lawrence ho messo in chiaro come la professionalità e l'impegno dovessero essere alla base di tutto e che non era un gioco . Ho sempre voluto che fossero i migliori in tutto: resistenza, forza, alimentazione e così via."

E’ concesso abbassare la guardia?

"C'è un tempo per tutto. É un lavoro stressante fatto di momenti in cui divertirsi e altri dove non si può. C'è un tempo per rilassarsi ma come per ogni cosa bisogna comprendere quando è meglio farlo e quando si debba spingere sull’acceleratore. Jett e Hunter hanno avuto un'ottima educazione in questo senso e devo ringraziare i loro genitori per questo."

Alla fine solo uno sarà campione, è la dura legge dello sport!

"Lo sport funziona così! Si lavora molto sulla moto, si cerca di migliorarla e di renderla la miglior alleata possibile ma a un certo punto spetta al pilota prendere il controllo della situazione. La moto ti porta fino a un certo punto ma la differenza la fa chi guida. Jett e Hunter sono davvero talentosi, anzi penso che siano i più talentosi. Sono capaci di grandi cose anche quando non sono così tanto a loro agio. Ci sono piste dove la Honda dà il meglio di sé, mentre altre sono più adatte agli altri marchi; si cerca di guardare sempre al quadro generale e fare in modo che la moto vada bene ovunque. Si lavora molto durante le prove ma poi in gara è tutto diverso; la pista cambia drasticamente. Negli scorsi anni abbiamo raccolto molte informazioni ma quest'anno con la moto nuova non potremo fare affidamento su questo. Sono comunque consapevole che ogni cambiamento è fatto per migliorare e sono fiducioso che andrà tutto per il meglio."

Come sono i ragazzi?

"É piacevole stare con loro, sono cresciuti molto da quando gli ho conosciuti. Jett guarda molto a Hunter, cerca di imparare dai suoi errori. Hunter ha fatto strada a Jett, e lui sta seguendo le orme del fratello. Non si nota da fuori ma è così, per questo sono contento che Hunter abbia avuto le sue vittorie e che sia competitivo con la 450. Lavorano sodo insieme: Hunter sa che Jett è il numero uno e fa di tutto per tenere il passo del fratello. Prima di una gara ricordo loro quanto siano bravi a livello tecnico ma alla fine gli ricordo come sia il loro istinto quello che conta. Devono fidarsi delle loro sensazioni."

Che peso ha la popolarità?

"Gestiscono bene la pressione, devi essere in grado di gestire questo tipo di pressione, fa parte del gioco. Sono molto popolari e molto amati. Sono ai vertici delle classifiche e questo fa si che in molti li amino e che altri non li sopportino. Se vuoi essere un professionista devi saper gestire tutto questo."

Continua…

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