I Lawrence secondo Johnny O'Mara – parte 2
01/03/2025 05:00 AM
I Lawrence secondo Johnny O'Mara
O’Mara continua nel suo racconto dei fratelli Lawrence, allenamenti, gestione dei media, rapporto con i rivali e molto altro. Questa è la seconda parte dell’intervista al campione Johnny O'Mara: buona lettura. Se vi siete persi la prima parte la trovate QUI.
Come si strutturano i loro allenamenti?
"Dal fuori può sembrare che Jett e Hunter si allenino allo stesso modo ma non è così. Hunter è più grande di età e deve prestare maggiore attenzione alla sua forma fisica e al preservarla. Con il tempo ho dovuto imparare a conoscere Hunter molto di più che Jett. La differenza principale tra i due è che Jett è molto più atletico del fratello maggiore, per questo con Hunter stiamo lavorando davvero molto su questo fronte."
É Jett il miglior pilota in circolazione?
"Si! É un talento naturale. Jett non guarda solo sé stesso ma anche agli altri. Ha studiato questo sport e guarda con molta attenzione ai campioni del passato come RC o McGrath. Ogni tanto fa riferimento anche a me; mi è capitato che mi dicesse: “Man, O'Show!, hai davvero stile.” Anche Hunter è moto attento a guardare chi lo ha preceduto e i suoi colleghi. Hanno entrambi un'ottima conoscenza del motocross. Penso che conoscano ogni singolo granello di terra che si sia mai mosso e anche chi lo abbia fatto muovere. Continuano a studiare per migliorarsi in ogni campo."
Sono dei piloti sotto ogni aspetto: allenamenti, sonno, tecnica, dieta etc…
"Si lo sono a 360°, ogni aspetto fa la differenza, specialmente nel lungo periodo. Hanno di fronte a loro una stagione da 31 gare, praticamente è come una maratona. Proprio come nelle gare di fondo non ci si allena solo per il primo chilometro ma per tutti i 42 km; loro fanno questo si allenano per tutti e 31 i Round. Non corriamo sempre al 100%, non sprechiamo colpi se non è necessario, così facendo quando c’è da tirare la staccata vincente sono sicuro che abbiamo le energie per tirarla. In questo modo arrivi alla fine in una condizione migliore. Non puoi essere sempre al massimo, rischi di terminare le batterie, è meglio controllare e parzializzare quando possibile. Non devi vincere tutte le gare con un vantaggio incredibile, ti basta anche solo un secondo o due per finire davanti a tutti. Hunter sta imparando questo da Jett, guarda il fratello e cerca di emularlo. Non penso di avere qualcosa in più rispetto agli altri, ma credo che ci guardino e emulino il nostro approccio. Ci sono persone furbe e intelligenti in questo ambito, quindi non mi stupisce che ci copino. Il mio approccio prevede di costruire prima di tutto un legame di fiducia e rispetto e fino a ora posso dire che ha funzionato bene."
Come vanno le cose in Honda?
"Tutto procede bene, ovviamente quando si vince è tutto più semplice. Non è stato facile arrivare fino a questo punto ma Honda America e Honda Giappone hanno lavorato sodo e sono tutti molto concentrati e dediti a questo progetto."
Come affrontate la competizione con piloti del calibro di Eli Tomac, Ken Roczen e Cooer Webb? e potrei andare avanti la lista dei talenti è lunga.
"Sono delle superstar e hanno tutto il mio rispetto. Sono dei grandi campioni e noi vogliamo sfidare i migliori. Eravamo entusiasti del rientro di Tomac; Jett vuole sfidare i più forti. Webb e Roczen sono tra i migliori e sono quello che cerchiamo in termini di avversari. Non ci nascondiamo, siamo preparati e pronti alla sfida. Adoro come si sfidino in maniera pulita, sembra di guardare una partita di scacchi. Proprio come negli scacchi ci sono alti e bassi nel corso della stagione; nei momenti bui devi sempre tenere a mente il quadro generale, è questo che serve per vincere. Ci sono cinque o sei piloti in griglia che hanno già vinto un Main Event e Jett lotterà per difendere il titolo: la sfida sarà interessante. Hunter dal canto suo arriva da una off-season molto positiva ed è in continuo miglioramento."
14,959 giorni fa vincevi all'Angel Stadium, quanto è cambiato il motocross in questo lasso di tempo?
"A me sembra sia rimasto tutto uguale ma so che non è così. Io sono concentrato sulla preparazione che serve per diventare campione. Il pubblico è sempre stato numeroso, anche ai miei tempi e fa molto piacere. Quello che so è che ora non si può tenere tutto sotto controllo a livello mediatico; prima avevi a che fare solo con i giornali mentre ora ci sono i social, la stampa e molto altro. Jett e Hunter sono sulla scena da diverso tempo sono molto più consapevoli di come funziona il mondo. Il burnout è un rischio, poiché c'è tanto da fare. Delle volte mi viene detto che non possono andare avanti con il mio programma ma io preferisco sbagliare facendo quello che credo sia il meglio per loro. I ragazzi sono pronti per A1 e da quel momento in avanti sarà questione di gestire quanto fatto fino ad ora, il che non è per nulla facile. Non è semplice tenere sotto controllo i mille fattori che compongono una stagione di SX e MX. Non è facile ma va fatto, ti pagano per farlo."
É quasi tempo di iniziare e vedere il livello degli altri.
"Non mi preoccupa cosa fanno gli altri, noi facciamo il nostro. All’inizio si buttava un occhio sul lavoro altrui, specialmente quello che facevano grandi nomi. Questo osservare gli altri li ha aiutati a crescere. E’ stato parte del loro processo di crescita. Sono sempre al corrente di quello che fanno. Abbiamo settimane davvero impegnative difronte a noi, composte da tanti test e allenamenti. Di recente sono andati in Florida per alcuni test e nonostante non fossi fisicamente li so cosa hanno provato e le loro opinioni in merito. Abbiamo fatto dei test anche in California per comprendere a che punto siamo prima di A1. Mancano un paio di settimane al via e non è tempo di abbassare la guardia. Ci sono le ultime rifiniture da fare e per essere definitivamente pronti."
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