Ferrari, i motivi del disastro di Melbourne. La SF-25 potrrbbe avere un serio problema

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Più alte sono le aspettative più dolorosa è la caduta nel caso non vengano rispettate. Così, leccandosi le ferite dopo un brusco risveglio, la Ferrari manda in archivio il GP d'Australia, assai deludente dopo un inverno di positività e fiducia, con dati e test incoraggianti e un buon debutto nel venerdì di Melbourne. Una doccia fredda, insomma, ha travolto la compagine diretta da Fréd Vasseur nei tre giorni all'Albert Park, dove la SF-25 si è rivelata la quinta forza in campo, chiudendo una gara (gestita in modo non ottimale dal muretto in termini di strategia) in ottava e decima posizione: uno score impietoso dovuto ad una vettura che, malgrado le millantate scelte tattiche improntate al bagnato, sull'acqua (e anche su asciutto) è apparsa in crisi, lenta e difficile da guidare.

Episodi?

Un passo falso, forse figlio di errate scelte strategiche o forse figlio di problemi noti al Cavallino, che ha frenato di colpo l'ottimismo della squadra e che, di fatto, apre a riflessioni sulle cause di uno sprofondo così fragoroso a cui, se possibile, la Rossa sarà chiamata a reagire. Uno sprofondo forse ascrivibile a problemi che, di colpo, potrebbero essere tornati di moda nei reparti della GeS: il sottosterzo e mancanza di bilanciamento. Andrà compreso quanto prima se siano figlii di errori di progetto o di una sospensione (e di conseguenza di una dinamica del veicolo) ancora acerba. D'altra parte però, al netto della monoposto, anche il team non è stato esente da errori nella delibera del set-up della vettura e nella gestione del fine settimana.

Ali sbagliate e paura della squalifica

Come riportato su "Motorsport.com" da Franco Nugnes, infatti, i tecnici del Cavallino avrebbero sbagliato da delibera del set-up per Melbourne, in primis presentandosi con un'ala posteriore troppo carica, e poi nella scelta delle altezze da terra che, con una vettura troppo radente al suolo, avrebbe portato i tecnici a fare un passo indietro per non rischiare la squalifica per l'eccessiva usura del pattino. Un problema che però, pare, potrebbe accompagnare ancora la SF-25, pensata per viaggiare radente al suolo ma che, una volta messa in pista, avrebbe palesato tale inconveniente legato ai regolamenti. Un grattacapo non da poco...

"La SF-25 ha deluso le aspettative, mentre i tecnici del Cavallino erano convinti di aver preparato al meglio la trasferta. [...] La Ferrari è stata la sola fra i top team a presentarsi a Melbourne con un’ala da medio carico. [...] Man mano che è cresciuto il grip la rossa è andata peggiorando. La qualifica è stata disastrosa e c’è chi, illusoriamente, ha fatto credere ai tifosi che la musica sarebbe cambiata in gara, date le previsioni di pioggia. L’ala carica poteva essere un vantaggio sull’acqua e c’era la speranza che la corsa potesse rimettere un po’ le cose a posto. Il risultato, invece, è stato addirittura peggiore. La macchina che è stata deliberata al simulatore [...] si era rivelata troppo bassa e, quando è stata alzata per non rovinare il pattino, ha perso carico. Un problema serio, perché la SF-25 è stata pensata con una mappa aerodinamica aggressiva e se a questo ci aggiungiamo che dietro aveva un “paracadute” si può capire perché mancasse di performance. [...] Per giudicare la macchina, bisognerà aspettare i responsi di Cina e, soprattutto, Giappone".

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Foto copertina www.ferrari.com

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