GP Australia - Analisi strategie: Ferrari in bambola. Podio lontano, figurarsi la vittoria

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La pioggia ci ha regalato una prima gara particolarmente intensa ed emozionante. Ovviamente, a qualcuno è andata molto bene, ad altri fin troppo male, ma questo fa parte del gioco, dello sport. Dalla gara odierna non possiamo prendere tutto come oro colato, il risultato finale non è per ovvie ragioni la fotografia degli esatti valori in campo, però se saremo bravi a filtrare ciò che abbiamo visto ci sono delle considerazioni importanti che possiamo comunque fare.

I momenti salienti della gara

Le strategie odierne sono state per lo più ‘telefonate’ dalle situazioni che si sono susseguite in pista. Gara scattata con asfalto bagnato, i piloti hanno scelto tutti di adottare le intermedie fino ad oltre metà della distanza completata. I pit stop per passare alle slick sono avvenuti, nella maggior parte dei casi nel corso del 34-35° giro approfittando della Safety Car causa dall’errore di Fernando Alonso. Fin qui tutto procede senza grosse sorprese.

L’Albert Park, essendo un circuito semi-cittadino, porta con sé la caratteristica di favorire la formazione del fastidiosissimo fenomeno del graining, specie sulle mescole più morbide. Per questa ragione la maggior parte dei piloti, mancando ancora oltre 20 giri da effettuare per giungere alla bandiera a scacchi, opta per l’utilizzo della mescola Hard C3.

Qualcuno però decide di montare le Medie C4 e tra questi troviamo Verstappen, Tsunoda, Albon, Hulkenberg, Bortoleto e Lawson. La Haas invece attua una strategia strana, in una prima fase decide di non rientrare ai box con nessuna delle vetture e proseguire con le Intermedie, poi quando a Bearman e Ocon giunge la comunicazione che per loro è possibile sdoppiarsi, decidono entrambi di rientrare e montare le gomme Medie. I due erano comunque in fondo al gruppo, ma questo obbliga Bearman a doversi sdoppiare due volte, non certo la miglior cosa da fare (la Haas, come la Ferrari, è famosa per complicarsi la vita).

La gara riprende al giro 42. Appena viene data la bandiera verde dai box fanno sapere ai piloti che da lì a poco sarebbe arrivata la pioggia e così è: al 43° giro sopraggiunge la perturbazione che innescherà un trambusto tale da cambiare irreversibilmente l’esito della gara.

Si passa dall’avere Norris in testa seguito da Piastri, Verstappen, Russell, Tsunoda (il quale approfitta delle gomme Medie per superare Leclerc dopo la ripartenza dalla SC), Leclerc, Albon, Hamilton, Gasly e Antonelli (parliamo solo della top-10) vigente nel corso della 43° tornata a Norris, Verstappen, Russell, Albon, Antonelli, Stroll, Hulkenberg, Gasly, Hamilton e Leclerc (con Piastri 13°) al 48° giro dietro alla SC chiamata in causa stavolta da Lawson e Bortoleto (episodi indipendenti l’uno dall’altro).

L’idea di Hamilton era buona, ma non valeva il podio né la vittoria

In 5 giri accade di tutto. La pista si bagna improvvisamente. Norris e Piastri rischiano all’unisono di terminare la gara anzitempo sbagliando entrambi nella stessa curva allo stesso giro. Oscar ha la peggio, perde il controllo dell’auto finisce nell’erba e perde tantissimo tempo finendo in fondo al gruppo. Norris si riprende e decide di entrare subito ai box per mettere le Intermedie. Verstappen continua a girare sulle Medie prendendosi la prima posizione.

Nel frattempo sbaglia anche Leclerc. Il monegasco effettua un fuoripista che lo porterà in 11° posizione. Al giro 46 la fotografia è la seguente (vedi immagine). Verstappen è al comando su Medie con 18’’ di vantaggio su Norris (Intermedie), mentre Hamilton su Hard è secondo con 10’’ di vantaggio su Lando.

La decisione più semplice da prendere era quella di fare come ha fatto la McLaren, ovvero rientrare subito e mettere le Intermedie, senza aspettare troppo tempo fuori. Se non siete convinti, vi invitiamo a dare uno sguardo all’immagine riportata di seguito. Osserviamo bene quali sono i piloti che hanno deciso di montare le mescole cinturato verde assieme al vincitore del GP: Russell, Albon, Antonelli, Stroll e Hulkenberg, tutti andati a punti.

Max al termine del giro decide di passare alle Intermedie, mentre Lewis continua ancora su slick. L’idea era buona, ma mentre la Red Bull ha fatto la cosa giusta richiamando Verstappen, riuscito in extremis a mantenere la posizione su Russell (solo 6 decimi li separano all’uscita dal box), la Ferrari non ha saputo fare lo stesso. Se Hamilton fosse rientrato assieme a Max, sarebbe uscito dai box tra Albon e Stroll, il che equivaleva lottare poi per la quarta posizione finale (Lewis era ottavo prima dell’arrivo della pioggia).

Leclerc condizionato dall'errore

Per Leclerc invece il discorso è diverso. L’errore gli è costato troppo. Se avesse seguito Verstappen ai box non avrebbe guadagnato molto. Si sarebbe comunque trovato alle spalle di Hulkenberg e Gasly come accaduto poi successivamente. In un certo senso la Safety Car ha salvato la Ferrari. La pista era diventata da Intermedie e lo dimostra il fatto che Norris aveva ormai preso Hamilton pochi istanti prima che Lawson e Bortoleto rendessero necessario l’intervento dell’ultima vettura di sicurezza.

Con tutti i piloti passati rapidamente alle Intermedie, se non fosse subentrata la SC i piloti della Ferrari avrebbero rischiato di finire in fondo al gruppo o peggio di non terminare la gara affatto. La Scuderia di Maranello è andata in ‘bambola’. L’arrivo della pioggia, seguito dall’errore di Leclerc ha probabilmente distratto gli uomini al muretto. La Ferrari non è comunque mai stata in lotta né per la vittoria, né per il podio. Con Hamilton sarebbe stato possibile un quarto posto sì, ma niente di più.

Alla Ferrari oggi è mancato il ritmo. Hamilton ha affermato che la SF-25 era fuori dalla corretta finestra di lavoro e probabilmente è così. Per quanto la Pirelli ci abbia lavorato, le mescole sono ancora molto soggette alle variazioni di temperatura. Anche Verstappen potrebbe averci fatto i conti oggi. Durante la prima parte dello stint iniziale, l’olandese è stato autore di un ritmo sorprendente alle spalle di Norris, ma poi dopo un lungo in cui perde la posizione su Piastri, perde completamente il ritmo e finisce in un limbo in terza posizione. Ci si è interrogati a lungo durante la gara quale potesse essere la causa del problema, ma questa ci sembra l’ipotesi più accreditata.

L’essere uscito dalla finestra di lavoro delle gomme spiegherebbe poi il sorprendente passo riacquisito una volta che ha sostituito gli pneumatici e la possibilità che ha avuto di lottare contro la McLaren nel finale. Norris probabilmente era penalizzato da alcuni danni riportati quando ha commesso quell’errore nel corso del 43° giro, però Max nell’ultimo stint non ha avuto problemi a disfarsi rapidamente di Russell e concentrarsi solamente sull’avversario principale del GP.

Il Recap delle strategie

Il commento del direttore motorsport Pirelli, Mario Isola

Alle colonne della propria azienda, Mario Isola ha commentato così il risultato della gara: “Sotto il profilo tecnico, la versione 2025 della mescola intermedia ha permesso ai piloti di spingere a fondo per tanti giri anche su una pista ormai diventata asciutta in traiettoria. Abbiamo riscontrato soltanto un po’ di graining sull’anteriore sinistra, ma in generale abbiamo notato un degrado molto limitato. Poco da dire, invece, sulle slick a causa degli stint di lunghezza limitata”.

“Ora ci prepareremo per andare a Shanghai, dove incontreremo una pista molto diversa da questa di Melbourne. Avremo già a che fare con un weekend Sprint e per giunta su un asfalto tutto nuovo e da scoprire”, ha affermato il direttore motorsport Pirelli.


Foto copertina:X, Ferrari; foto interne: X, Pirelli; Formula1.com

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