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«Ho la Ferrari nel cuore. Critiche? Normali, ecco perché». Le belle parole di Xavi Marcos
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Oggi alle 01:30 AM
A lavoro nel suo nuovo ufficio, alle prese con diversi meeting con tecnici e manager, chiamato a conoscere e far progredire un team nuovo, consapevole che anche lui dovrà imparare e migliorare, visto che dovrà fare i conti con un ruolo nuovo in una mondo in cui non hai mai lavorato, quello dell'Endourance. Appare cosi, disponibile, gentile e rilassato Xavier Marcos Padros, ingegnere spagnolo, attuale direttore tecnico del team Cadillac impegnato nel WEC e nell'IMSA. Un tecnico con una carriera di oltre vent'anni nel mondo del motorsport che, partendo dai kart e dalle serie propedeutiche, è arrivato a lavorare in Nascar, in Formula Uno e infine in Ferrari come ingegnere di pista di Charles Leclerc dal 2019 sino alla passata stagione. 'Xavi', appassionato vero e genuino di motori, ha da poco concesso a chi scrive per "Formula1.it" un'intervista esclusiva, sia parlando del suo presente e futuro professionale, sia affrontando temi e aneddoti del suo passato, specie quelli legati ai suoi anni in Ferrari.
Ferrari: un sogno
E proprio parlando dei suoi trascorsi a Maranello, Xavi Marcos non ha nascosto come debba proprio a questa avventura gran parte della sua popolarità, sia per aver vestito la tuta rossa che per per essere stato ingegnere di pista di Charles Leclerc. Degli anni importanti, iniziati con un semplice colloquio, che inizialmente sembravano averlo portato a svolgere un normale lavoro in una azienda. Eppure, malgrado questo approccio, lo spagnolo ha impiegato poco tempo a capire quanto la Rossa fosse ben diversa di tutti gli altri team.
"Quando inizi a lavorare in Ferrari è un lavoro normale, come altri. Poi arrivi in pista, sei nel box e tutto è rosso e ti senti parte della storia. Sei nel team con più storia che esista. È una responsabilità grande, con i tifosi. È speciale, la Ferrari farà per sempre parte della mia vita. È e sarà sempre nel mio cuore. Abbiamo fatto molto insieme, ho imparato tanto e la ringrazierò per sempre".
Onori e oneri...anzi critiche
Insomma, quella in Ferrari è stata per Marcos una esperienza unica, memorabile sotto tutti i punti di vista. Unica anche per la grande esposizione mediatica che lo ha sempre accompagnato, spesse volte sottoponendolo a feroci critiche per decisioni errate, sue o del muretto box, in momenti cruciali e concitati. Critiche che però, anni dopo, non hanno scalfito il tecnico iberico, che le ha sempre ritenute, banalmente, parte del gioco in un team sempre sotto i riflettori come la Scuderia.
"Fanno parte del gioco dal momento in cui sei ingegnere di pista di Leclerc in Ferrari. È normale. Sei nel team con più tifosi al mondo e, differenza degli altri team, hai i tifosi della squadra e non solo del pilota. Ho dato il massimo, a volte ha funzionato e a volte no".
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Foto copertina x.com