Lawson fa 22 anni: è il futuro della Red Bull o un tappabuchi a breve termine?
Ieri alle 05:00 PM
Liam Lawson può godersi i festeggiamenti per i suoi 23 anni ancora per qualche ora, nell'ultimo momento di pausa prima dell'anno più complicato della sua carriera. Nel 2025, infatti, il neozelandese affiancherà Max Verstappen in Red Bull, in quel sedile da titolare che ha tanto sudato: quando aveva solo 16 anni si è trasferito dall'Oceania all'Europa, iniziando a gareggiare nella Formula 4 tedesca. Nel 2022 terminò il campionato di Formula 2 in terza posizione, ma il suo futuro era in un momento di stallo. Non riuscì a fare il passo nella categoria superiore, perciò si dovette accontentare a fare da riserva, mentre gareggiava in altre serie in giro per il mondo, quali il DTM e la SuperFormula, con ottimi risultati.
Nel 2023 arrivò la chance che aspettava: Daniel Ricciardo fu costretto a fermarsi a seguito di una frattura alla mano, e così lo sostituì per 5 Gran Premi. Quella era la sua prima occasione per dimostrare il suo potenziale, per passare dall'essere uno sconosciuto a un candidato a tempo pieno per un sedile. In quelle gare fece bene il suo compito, conquistando punti e posizioni importanti, facendo vedere un talento solido, senza però impressionare il mondo. Tuttavia, quello fu abbastanza per convincere Helmut Marko a tenerlo ancora nella famiglia Red Bull come terzo pilota ma, soprattutto, com spauracchio per Daniel Ricciardo e Sergio Perez. E così, in un momento buio della carriera dell'Honey Badger, il neozelandese si è fatto ancora vedere, prendendo il suo posto per gli ultimi appuntamenti del 2024.
Da quest'anno correrà poi accanto a Max, di sicuro il sedile più scomodo nella Formula 1 attuale. Tutti i recenti compagni dell'olandese sono stati affondati dalla corazzata Verstappen, che vive al sicuro dentro il fortino di Milton Keynes. Ma Lawson ha la grinta della nuova generazione, di chi ha tutto da dimostrare e poco da perdere. Nei suoi occhi c'è la speranza di interrompere la "maledizione" della seconda monoposto della Red Bull. E se da un lato sarà forse difficile fare peggio di Perez, dall'altra bisogna sottolineare che il ragazzo non ha mai corso una stagione di Formula 1 a tempo pieno. Non conosce la stanchezza, la pressione mentale, le aspettative da tenere alte per 10 mesi all'anno. Non conosce molti circuiti, dato che ha disputato solo 11 gare in due anni. Ma d'altronde lui era l'opzione con più certezze e meno danni, e alla squadra basta solo che porti a casa punti. Non cercano il talento da far crescere e sono pronti a scaricarlo, specialmente quando gli occhi dell'Academy sono puntati su Lindblad. Una missione quasi suicida quella che Horner ha affidato al 22enne, ma quando un'opportunità simile chiama non ci si può tirare indietro.
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